Lomello
L’antica Laumellum fu un importante centro già in epoca romana, sulla strada che da Piacenza, per Pavia, portava a Torino. La sua importanza è cresciuta ulteriormente in epoca longobarda, dal momento che Lomello si trovava sulla strada che da Pavia, capitale del regno, portava in Francia. È proprio a Lomello che nel novembre del 590 si celebrarono le nozze tra la regina Teodolinda e il duca Agilulfo, cerimonia che viene ricordata ogni anno con una rievocazione storica.
Imperdibile una visita al Battistero di San Giovanni ad Fontes di epoca longobarda. Edificato agli inizi del VII secolo, è a pianta centrale e a forma di croce con rimandi a prototipi paleocristiani, ma contraddistinto dallo slancio verticale dell’ottagono centrale che si distingue dalle più compatte costruzioni paleocristiane. È alto 13 metri e costituito interamente di mattoni; risulta che sia stato rielaborato su un edificio preesistente. La cupola è datata X secolo e l’edificio è stato restaurato nel 1940-41. A fianco del Battistero si erge la basilica protoromanica di Santa Maria Maggiore dell'XI secolo, che ospitò le nozze di Teodolinda e Agilulfo. È detta la “chiesa del diavolo”: secondo una leggenda, il matrimonio provocò l’ira del Diavolo che la fece distruggere il giorno prima della cerimonia. L’Arcangelo Gabriele lo costrinse però a ricostruirla in una notte.
Altri monumenti di questo gioiello della Lomellina sono la chiesa romanica di San Michele del XII secolo e il Castello Crivelli del XV secolo, sede del Municipio. Fuori dal paese si trova inoltre Villa Cerri: questa dimora liberty oggi purtroppo abbandonata è nota a livello nazionale come “la villa degli amanti maledetti”. Oscure leggende sono legate alla sua esistenza: la più conosciuta parla di un omicidio-suicidio commesso dal proprietario che avrebbe scoperto la moglie insieme allo stalliere e li avrebbe assassinati entrambi, per poi togliersi la vita. Sembra però che l’intera storia sia del tutto inventata e che la sinistra fama dell’edificio si debba alla tragica morte del figlio del primo proprietario in un incidente stradale. Resta il fatto che nel corso degli anni si sono moltiplicate le voci secondo cui la villa sarebbe infestata dai fantasmi.